Recensione Libro “L’oscillante ricerca”

Citazione “Dentro i miei computer c'è un'opera che riproduce integralmente il mondo ma con una natura rinata, una società rifatta, un uomo con delle qualità che nella realtà non possiede...vi ho creato un uomo eterno.”
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Di cosa parla “L’oscillante ricerca” di Rosario Amenta

Ne “L’oscillante ricerca” Rosario Amenta vuole evidenziare la natura fisica dell’uomo che cerca però corrispondenza in un desiderio di fede, a volte inconsapevole, altre meno, in modo che l’essere umano non sia solo carne, ma anche anima.

Il protagonista, Raffaele, si sveglia una mattina e radendosi comincia la sua personale ricerca di Dio. Sente questa esigenza non capendo da dove scaturisca, ma che lo spinge a muoversi lungo un cammino spirituale e fisico.

Questa necessità che lo induce a cercare Dio nelle cose e nelle persone, nasce istintivamente e si propaga. L’unico elemento che gli appare valido per trovare il senso della vita e l’esistenza onnipresente ma intangibile di Dio, sta nella sua mente, nel suo utilizzo razionale, per giungere ad una spiegazione che soddisfi le sue esigenze.

Raffaele è certo che se esiste una spiegazione, se c’è realmente una risposta, questa si trova nel suo cervello; è lì da qualche parte che aspetta solo di essere rivelata al cuore. Non ha paura di cosa gli possa accadere, non crede che rimarrà deluso dalla sua ricerca, ma è consapevole delle difficoltà da affrontare. Raffaele non sa neanche da dove iniziare, l’idea migliore gli sembra quella di cercare Dio in una chiesa, ma dopo un attimo questo pensiero gli diventa insignificante.

E’ così che il protagonista de “L’oscillante ricerca” si trova a dover accettare i propri limiti, a dover fondere fede e scienza, sapienza e banalità, per guardare da ogni punto di vista le alternative e cercare di giungere al suo fine ultimo: la ricerca di Dio.

Nel suo percorso si scontra con le dure verità quotidiane e si rende conto di quante macchie siano presenti a sporcare l’uomo e la terra. E l’anima sembra pesare, schiacciare il corpo che si nutre di sesso, di ricchezze, di debolezze. Mentre Dio appare come qualcosa di lontano, di inarrivabile, un’essenza che non possederemo mai.

Nel suo tentativo disperato di sostituirsi a Dio rendendo eternità e felicità all’uomo, Raffaele perde il controllo della sua mente, ma è consapevole di quanto valore in più dia la morte alla vita, rendendo ogni giornata un dono, ed ogni problema un accentuarsi del proprio desiderio di rivalsa.

Rosario Amenta ci racconta di una ricerca che conduce alla pazzia, a un mondo parallelo, ad una realtà virtuale, che forse non spiegherebbe nulla in più di quello che già sappiamo, o probabilmente ci priverebbe del senso istintivo che ci mostra così come siamo, limitati e circoscritti, ma rari e unici proprio per le nostre debolezze che possiamo far diventare qualità.

Un romanzo ben scritto e dai contorni delineati, che partendo da un’introspezione si propaga inglobando la visione di molti uomini che cercano ciò che non è dato sapere.

Chi è Rosario Amenta

Nato a Vallelunga, vive a Catania. L’oscillante ricerca” è il suo primo romanzo. Nel 2004 ha pubblicato la silloge poetica “Fili di rame”. Nel 2006 la sua raccolta poetica è entrata a far parte dell’antologia “Concepts Letteratura”.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it