Recensione libro “La culla d’acqua” di Rosanna Mutinelli

Citazione “So che ci imbarcheremo e questa volta non ci sarà ritorno, allora chiudo gli occhi e, nonostante tutto, ringrazio Dio per essere vivo, per avere ancora la possibilità di andare via da qui insieme alla mia mamma.”
La culla d'acqua
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“La culla d’acqua” di Rosanna Mutinelli: una storia commovente sull’immigrazione

“La culla d’acqua” di Rosanna Mutinelli è un libro che emoziona per la storia che narra e per la sensibilità dell’autrice, capace di coinvolgere il lettore con le sue parole.

Il romanzo racconta di un ragazzo eritreo, Hailù, che insieme ai suoi genitori affronta un viaggio difficile dall’Eritrea all’Europa. Come tanti altri è in fuga dalla sua terra, costretto a emigrare per scappare dalle atrocità del suo Paese.

Il viaggio che compie è piena di insidie, è complicato, pericoloso, ma la sua è una fuga carica di speranza e resilienza.
La sopravvivenza crea un coraggio che oltrepassa persino la paura, gli dà una forza che supera il dolore e le incertezze a cui il giovane va incontro.

Questo libro straziante parla di immigrazione, di un viaggio che è una fuga, mosso dalla disperazione, per cercare di avere una vita migliore.

Hailù, come la sua famiglia e i tanti che affrontano i pericoli per scappare dal male, è capace di immaginare un futuro migliore; questo pensiero gli dà la spinta a partire. E il lettore compie il cammino accanto a lui, attingendo emozioni, inoltre è portato a riflettere su un tema ancora purtroppo attuale.

Commento libro

“La culla d’acqua” è un pugno nello stomaco, il lettore è costretto a confrontarsi con una realtà straziante, dolorosa, ma il romanzo è anche una carezza. Lo è perché si ha bisogno di sperare, di credere che Hailù riesca a fuggire dall’orrore e ad approdare in un porto sicuro che gli dia felicità.

La scrittrice Rosanna Mutinelli ha creato una storia appassionante, cruda, spietata, commovente e lo fa con una scrittura che si appoggia sulla pelle.

Il romanzo è frutto di testimonianze, storie, mette insieme pezzi, nasce anche da fotografie di giornalisti che hanno rimandato la verità, costruisce emozioni. Mutinelli racconta l’inferno che vivono i migranti che scappano dalle loro terre martoriate. Riporta il dramma di chi alla sopravvivenza preferisce la vita e scappa, affrontando deserti, detenzioni e dolore, sperando in una vita migliore.

“La culla d’acqua” parla di un viaggio, non solo quello fisico intrapreso dal protagonista, ma anche quello interiore che la scrittrice invita a compiere.
E noi abbiamo il dovere, quantomeno morale, di affrontare questa storia.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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