Recensione libro “La distrazione”

Citazione "Poi restò a fissare lo schermo azzurro per qualche secondo. Non trovò la forza di alzarsi e andare a letto, a inseguire il sonno che le sfuggiva. Giusto per curiosità. Riaprì la pagina e si immerse nella lettura di tutto ciò che si era persa in quelle settimane"
La distrazione - Laura Sabatino
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Di cosa parla “La distrazione” di Laura Sabatino

“La distrazione” è il libro scritto da Laura Sabatino, vincitore del concorso “Autore di te stesso” 2014 organizzato da Recensione Libro.it. Il romanzo racconta un periodo della vita di Anna, impiegata in banca, compagna di Giovanni, il suo ragazzo di sempre. Anna vive una vita molto comune, perennemente di corsa tra lavoro, impegni quotidiani e qualche uscita con gli amici.

Una normalità che però, mostra sempre più crepe, invano nascoste sotto il grigio di tutti i giorni. Il suo rapporto con Giovanni si basa su un equilibrio delicato: lui non è più un ragazzo, ma conserva il fascino del bello e dannato. Lei, scolpita nel fisico e nella mente dal lavoro in banca, è una sorta di crocerossina accomodante. Il suo prendersi cura del compagno, però, svela alla stessa Anna qualcosa che non va.

Veronica è la migliore amica di Anna dai tempi dell’Università: una donna bellissima, affascinante ed esuberante. Veronica diventa il centro dell’attenzione in qualsiasi situazione, quasi a compensare il carattere più remissivo e riservato di Anna. Una sera la protagonista di “La distrazione” ha l’impressione di scorgere la sua amica e Giovanni scambiarsi un bacio passionale.

La distanza è tanta e i due potrebbero essersi solo avvicinati per sussurrarsi qualcosa, ma da questo momento in poi Anna vedrà le cose sotto una nuova prospettiva. Ad aprire uno squarcio nella sua monotonia arriva d’improvviso una vera e propria passione per “La montagna”, un telefilm americano sull’amore adolescenziale. In particolare, Anna trova in Jamie, la protagonista femminile della serie, un alter ego, una figura da seguire, coccolare e spronare.

L’evoluzione della trama procede in modo misurato, anche quando gli eventi diventano sconvolgenti, il tono resta sempre pacato. Questo stile narrativo si sposa perfettamente con la personalità di Anna, incapace di invertire la rotta della sua vita. Particolare rilievo, a mio avviso, hanno le città in cui si svolgono gli eventi.

Nella prima parte de “La distrazione” Laura Sabatino monta la scenografia all’interno della quale si muoveranno i protagonisti. Anna lavora a Roma, ma è originaria di Napoli, dove vivono ancora suo padre e sua zia, e in estate trascorrere le vacanze sull’isola di Ischia. I tre luoghi hanno una loro importanza nello svolgimento del racconto. A Napoli, ad esempio, Anna ritorna per assistere il padre ammalato, trova in un suo modo di essere e sembra scovare la risolutezza per cambiare le cose.

A Ischia, dove trascorrere le vacanze, vive le sue giornate con una sorta di insofferenza mista a qualcos’altro, che la accompagna come una musica di sottofondo. Roma, invece, è la metafora perfetta della vita moderna: tutto accade in fretta e in movimento, senza poter prendere il tempo giusto.

Laura Sabatino descrive con maestria crescita, caduta, risalita ed evoluzione del suo personaggio, toccando corde molto diverse tra loro. La protagonista fa commuovere per la sua incapacità ad esternare sentimenti, per la sua ingenuità e, in altri frangenti, mette rabbia nel lettore per il suo immobilismo ostinato.

La descrizione di alcune abitudini maniacali contribuiscono a dare una dimensione vera, palpabile e concreta all’accurato profilo psicologico che la scrittrice ha creato per la protagonista del suo romanzo. Il finale – degno e sconvolgente – arriva al punto giusto e lascia il lettore attonito.

“La distrazione” di Laura Sabatino è un libro bello, ricco di frasi accorte ed emozionanti. Un libro da leggere perché fotografa perfettamente un “vuoto di senso” (citazione da “I giorni dell’abbandono” di Elena Ferrante) sempre più pericolosamente presente nella vita imposta dalla società moderna.

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Recensione scritta da

Davide Gambardella - Recensione Libro.it

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