Trama e recensione libro “La festa di Sant’Anna” di Daniela Sinisi

Citazione “Io sorridevo considerando che nulla può cambiare la qualità e la modalità dei rapporti tra le persone, quando sono consolidati da troppo tempo.”
La festa di Sant'Anna
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“La festa di Sant’Anna” di Daniela Sinisi: ricordi, sentimenti e riflessioni

“La festa di Sant’Anna” di Daniela Sinisi, un libro in cui l’ambientazione, personaggi e valori sono alla base di questa storia coinvolgente e ricca di passione. Questo romanzo di Daniela Sinisi parla di una famiglia, dei loro legami, dei dissapori, dei ricongiungimenti. Parla di donne che affrontano la vita a testa alta, che sanno farsi valere, sanno occuparsi degli altri e amare fino in fondo.

Trama libro “La festa di Sant’Anna” di Daniela Sinisi

Il libro è ambientato nella splendida cornice pugliese, nell’estate del 1993.
Rosa, suo figlio Paolo e l’amica Maria partono alla volta della Puglia per una vacanza che faranno nella tenuta di zio Gianni. Nei magnifici trulli saranno ospiti anche le sorelle dello zio accompagnati dai mariti. È in quella location piena di magia e fascino che si terrà la festa di zia Anna, moglie di Gianni.

La festa è una sorta di pretesto per far conoscere a fondo gli invitati, che si racconteranno senza remore o pudore. Ognuno di loro ha tanto da dire, molte storie sono state taciute o tenute segrete volontariamente. Durante questo giorno speciale, vengono fuori con l’impeto di uno tsunami trascinando dietro sentimenti, riflessioni, ragionamenti, parole sagge, consigli e dolori immensi.

In questo libro si parla di rinunce, di coraggio, di ricordi dolorosi, ma anche di speranza. È come se Daniela Sinisi invitasse il lettore a godere delle piccole cose, a non rinunciare alla propria felicità anche quando tutto sembra perduto.

Attraverso i suoi personaggi, le loro voci, i ricordi e le emozioni che provano, sprona a gustare i momenti presenti, ad affrontare i dolori e le malinconie del passato e a guardare con gioia al futuro.

Commento libro

In questo romanzo la scrittrice si svela, mette a nudo la sua anima e i suoi sentimenti senza preoccuparsi del giudizio. Si assapora la necessità e il desiderio che Daniela ha di condividere se stessa con il lettore.

Con un linguaggio ricercato e interessante, Daniela Sinisi si rivolge a un pubblico ampio, in maniera indistinta, un pubblico capace di andare a fondo, oltrepassare la soglia e immergersi nella storia.

“La festa di Sant’Anna” ha il sapore antico delle belle storie che si condividono, in un’atmosfera incantevole. I personaggi riescono a rivelarsi, a raccontarsi a fondo, portando alla luce conflitti, differenze generazionali e quel male che sembra invincibile. Quel dolore estremo che le donne riescono ad affrontare, anche quando sembrano soccombere, anche quando sono allo stremo delle forze.

“Vivevamo la nostra anzianità come una condizione più interiore che fisica: in realtà godevamo entrambi di ottima salute, ma ci sentivamo malati perché eravamo soli e ci credevamo inutili. Preferivamo piangerci addosso, piuttosto che utilizzare le nostre energie canalizzandole verso nuovi progetti di vita. Avevamo tutto per essere felici, ma non ce ne accorgevamo. Come due ciechi in un mondo di sordi, eravamo convinti che il nostro tempo vitale si fosse ormai esaurito.”

Sono loro e le vicende che hanno vissuto le vere protagoniste di questo libro. Sono le donne, nonostante i conflitti, i segreti e le cose che restano in sospeso a tenere saldamente unite le famiglie, a far capire quali siano i valori. Ciò accade anche nella famiglia di cui si legge con piacere nel romanzo di Daniela Sinisi.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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