Recensione Libro La libertà bandita

Citazione “Il suo mondo era tutto lì, delimitato da una parte dal fiume, un’altra dal mare, dalla campagna e dal suo paese da dove non era mai uscito né mai aveva desiderato distaccarsi. Stava bene così con la sua vita di sempre e si augurava di non doverla mai variare.”
La libertà bandita di Renzullo
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Di cosa parla La libertà bandita di Koren Renzullo

La libertà bandita di Koren Renzullo, libro pubblicato dalla casa editrice Scarenz, si rifà a una storia vera, ma fusa con il romanzo ispirato alle tradizioni popolari. Un percorso narrativo che tocca ben trentanni, mostrandoci l’evoluzione e in alcuni casi l’involuzione di un uomo che si adatta alla Storia, in alcuni casi la contrasta e in altri viene sopraffatto da essa.

Quelle che si leggono nel romanzo sono le vicende di un uomo che si mostra in tutte le sue sfaccettature con il passare del tempo. Ci troviamo di fronte ad Albino, detto Albì, che conosciamo dapprima per il suo essere contadino, di fattura semplice, un uomo di un Sud Italia in cui l’analfabetismo e la povertà la fanno da padrone. Poi lo conosciamo da soldato durante la guerra e lì vediamo la sua parte più cruda e violenta.

Quell’uomo che combatte diventa un disertore nel momento in cui si accorge che quella guerra a cui è stato chiamato è qualcosa che non si riesce a spiegare, che non può capire, che pare assurda ai suoi occhi. Ma l’avventura di Albino non è ancora finita, perché il protagonista del romanzo diventa un bandito che scappa e che si rifugia tra gli alberi, diventando egli stesso parte integrante della natura.

L’aspetto che maggiormente risalta del libro La libertà bandita è la capacità della scrittrice Koren Renzullo di raccontarci un individuo nella sua integrità. Conosciamo prima Albino contadino che vive la sua solitudine nelle campagne felice di quel poco che ha, lui con un animo semplice e la serenità data dalla ripetitività delle sue giornate di lavoro. Una persona che non sa esprimere i suoi sentimenti.

Poi scopriamo il suo lato aggressivo, conseguenza di una guerra, la prima guerra mondiale, che l’ha obbligato a partire nonostante lui non ne capisca le ragioni. In quel caso l’uomo si lascia alle spalle tutto e segue le regole ma, anche se ha imparato a uccidere, continua a non trovare una ragione che lo induca a rimanere a combattere, per questo decide di disertare, per riconquistare la sua libertà.

La sua vita da quel momento diventa forse ancora più precaria e fragile di quella a cui ha assistito durante la guerra: deve scappare, cercare il modo per sopravvivere, è necessariamente costretto a combattere contro l’ingiustizia e i pregiudizi che gli piombano addosso. È come se Albino fosse un invisibile e tutti lo cercassero, lui stesso per primo.

E poi altro aspetto su cui ci fa riflettere la Renzullo nel romano è come quest’uomo sia legato alla sua terra, come sia una persona concreta, saldamente fissato con le radici del suo essere alle origini, mentre abbiamo dall’altra parte una donna, quella che gli è accanto, che è il suo opposto, sogna, spera, guarda oltre.

Nel libro La libertà bandita di Koren Renzullo abbiamo la possibilità di guardare a uno spaccato di storia personale con uno sguardo profondo, – trovandoci a confrontarci con un uomo che torna dalla sua avventura completamente diverso, come se fosse un altro – e cogliere dettagli significativi della Storia più grande, quella vissuta da molte persone in quei terribili anni.

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Redazione - Recensione Libro.it

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