Recensione Libro “La moglie”

Citazione “Lì la vita aveva cessato di ostacolarlo o aggredirlo. E l’umanità non spingeva, non si agitava e non correva in continuazione come se fosse incalzata da un incendio.”
La moglie
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Di cosa parla “La moglie” di Jhumpa Lahiri

Protagonisti di questa bella storia narrata da Jhumpa Lahiri nel libro “La moglie” sono due fratelli, nati a distanzi di quindici mesi, negli anni difficili dell’indipendenza indiana, a Calcutta.

Subhash e Udayan sono due gocce d’acqua, si somigliano talmente che tutti li confondono nonostante siano molto diversi nell’animo. Uno è introverso, sempre preso da pensieri profondi, cerca di fare tutto ciò che gli chiedono i genitori per renderli felici. L’altro è rivoluzionario, si ribella sempre e cerca gesti di dimostrazione d’affetto da parte dei genitori mettendoli alla prova.

Quelli in cui vivono i due ragazzi sono anni complicati, negli anni Settanta, infatti, nelle università si diffuse la rivolta contro le ingiustizie patite dai contadini, un gruppo di maoisti sfidò il sistema per riportare l’uguaglianza.

La reazione dei due ragazzi a questa situazione è ovviamente diversa, mentre Udayan prende parte alla rivolta, Subhash lascia la sua terra alla volta degli Stati Uniti, dove inizia una vita serena dedicandosi allo studio.
Nel frattempo Udayan sposa per amore e contro le tradizioni, una studentessa di filosofia.

Un evento tragico cambierà però le sorti dei due giovani, stravolgendo completamente la storia narrata con grande maestria da Jhumpa Lahiri nel libro “La moglie”.

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Redazione - Recensione Libro.it

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