“La parola contraria” di Erri De Luca: l’opinione che diventa reato

Erri De Luca accusato di istigazione a delinquere a causa delle sue parole in difesa dei sabotaggi alla Tav durante alcune interviste.
La parola contraria
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Il senso de “La parola contraria”

Erri De Luca ispira simpatia con il suo volto segnato dal tempo e lo sguardo perso sempre oltre. Ma soprattutto infonde conoscenza con le capacità che possiede e il linguaggio che riesce a utilizzare sia a voce sia nei libri che scrive.

Erri De Luca è un saggio. Ogni parola che pronuncia De Luca non è mai detta a caso, perché lui conosce l’etimologia di quel termine, ne conosce la storia e l’evoluzione, ma soprattutto te la sa spiegare, sa condividere.

Per questo non possiamo non recensire ogni libro che pubblica, perché è un intellettuale raro, un uomo che non pensa solo, ma agisce.

Perché “La parola contraria”?

L’ultimo lavoro dello scrittore napoletano s’intitola “La parola contraria”. Un piccolo libro scritto con la volontà di poter esprimere liberamente la sua opinione su un fatto che ci riguarda da vicino.

Lo scrittore, come molti sapranno, è accusato di istigazione a delinquere a causa delle sue parole in difesa dei sabotaggi alla Tav durante alcune interviste. Il processo ai danni di Erri De Luca tenuto il 28 gennaio 2015 è stato rinviato al 16 marzo 2015.

Le risposte di De Luca alle accuse

De Luca ha risposto, a chi lo ha accusato o a chi voleva saperne di più sulla questione, con il suo stile sobrio e analizzando cosa significa il termine sabotaggio, per chiarire la sua posizione. Inoltre in molte trasmissioni televisive e interviste rilasciate ai giornali, dice che nel caso venisse dimostrato che la sua opinione ha causato atti violenti di sabotaggio allora lui risponderà delle sue responsabilità, dimostrazione che non è di certo possibile.

Con il suo libro “La parola contraria” pubblicato dalla casa editrice Feltrinelli, Erri De Luca ha già venduto oltre 110.000 copie e i diritti sono stati acquistati anche da editori di altri paesi europei per la pubblicazione.

L’opinione di Erri De Luca sulla questione Tav in Val di Susa è stata quella di schierarsi contro la linea veloce, che prevede per la sua realizzazione lo sventramento di una montagna piena di amianto, che potrebbe quindi causare danni ingenti alla popolazione.

De Luca ha rifiutato il rito abbreviato, che sarebbe avvenuto a porte chiuse. Questo poiché lo scrittore vuole che un processo alla parola venga tenuto dinanzi a un pubblico. Inoltre la difesa non presenterà nessuna lista di testimoni.

Sempre ne “La parola contraria” De Luca si difende da solo rifacendosi all’articolo 21 della Costituzione e nel caso di condanna, cosa che lui prevede, perché viviamo in un Paese inverosimile, non farà ricorso.

Non credo ci sia altro da aggiungere, se non che un’opinione contraria, senza che ci siano prove che attestino la ripercussione violenta di chi l’ha assorbita, non può essere considerato un reato.

Testo Art. 21 Costituzione

Per chi volesse approfondire l’articolo 21 della Costituzione ecco una parte del testo:

“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria [cfr. art.111 c.1] nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili…”

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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