Recensione libro La prima verità

Citazione "Non stava pensando, no, non era esattamente un movimento quello che si stava producendo nel suo corpo: piuttosto era uno stato ed era uno stato che aveva a che fare con un tempo. Il passato. Il suo. All'improvviso, non era più tanto sicura che i fantasmi non esistessero."
La prima verità di Simona Vinci
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Di cosa parla La prima verità di Simona Vinci

La Prima verità, vincitore del Premio Campiello 2016, è il romanzo di Simona Vinci in cui la scrittrice racconta la tragica storia del manicomio di Leros (in italiano Lero). La protagonista del libro è Angela, giovane volontaria che, assieme ad altri ragazzi, approda sull’isola per offrire il proprio aiuto per la gestione dell’ospedale psichiatrico.

Simona Vinci spinge la sua protagonista in un inferno fatto di persone private della loro identità, abbandonate a se stesse, trattate come oggetti dimenticati. Angela, come i suoi colleghi, arriva sull’isola con l’energia della gioventù, pensando di poter migliorare la condizione dei detenuti del lager.

La protagonista di La prima verità, però, non si sarebbe mai aspettata di dover fare i conti con la sua storia personale e – soprattutto – di scoprire una verità ancora più sconvolgente di quella raccontata dalla stampa britannica che, per prima, ha acceso i riflettori sul manicomio di Leros.

Simona Vinci ambienta il suo romanzo nell’isola-lager sulla quale soltanto negli anni novanta si è fatta luce. Nella struttura di Leros, durante la dittatura dei Colonnelli (21 aprile 1967 – 24 luglio 1974) furono rinchiusi, insieme ai malati di mente, oppositori politici, comunisti e persone poco gradite al potere.

L’isola è stata una prigione tremenda, in cui i più elementari diritti umani sono stati calpestati con metodo e violenza. Soltanto in seguito ad una risoluzione dell’Unione Europea l’istituto è stato lentamente riformato, grazie all’intervento di operatori internazionali.

Simona Vinci riesce a catturare l’attenzione del lettore sin dalle prima pagine, e a trascinarlo tra salti temporali, vite dei protagonisti, poesie e pensieri interrotti. La scrittrice crea uno scenario cupo, all’interno del quale Angela è costretta ad affrontare i fantasmi che l’accompagnano da sempre.

La prima verità è un romanzo potente nello stile e appassionante nella storia che unisce perfettamente eventi realmente accaduti con le caratteristiche del romanzo. Un libro da leggere e rileggere per comprendere le diverse pennellate che la Vinci ha sapientemente tracciato in La prima verità.

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Recensione scritta da

Davide Gambardella - Recensione Libro.it

One Comment on “Recensione libro La prima verità”

  1. Scrivere è un mestiere. Occorre capacità e fatica. La scelta è sempre tra scrivere per far soldi o per esprimere un bisogno interiore di comunicare. Simona ha fatto la scelta più difficile,quella dì raccontare tra sogni,incubi e cronaca, un viaggio nella crudeltà contemporanea.stanando la apatia del lettore. Simona, che Dacia Maraini ha indicato come nuova figura della letteratura, racconta con un linguaggio in cui al lettore ricade il peso dell’ immaginare, del capire, del partecipare, dell’emozionarsi. Una tempesta emozionale che si sprigiona non da tecnica ma dalla interiore personalità della scrittrice. Mi ricorda pittori come Van Gogh che dipingevano per trasmettersi e non per il facile consenso
    Dopo il viaggio onirico nell’inferno cosa aspettarsi da Simona? Un sogno che si apra all’universale sentimento lontano dal fracasso , storie di madri e figli… I suoi racconti anticipano questo quadro? Il premio conferito al libro mi appare un giusto riconoscimento,aiutando l’autrice a sostenersi anche economicamente, questi nostri autori vanno incoraggiati e devono poter scrivere liberamente .

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