Recensione Libro La Vergine Azzurra di Tracy Chevalier

Citazione “Il sole, spuntando da una muraglia di nubi, rese quell'azzurro vivido come il cielo terso della sera. Poi i raggi inondarono le chiome della fanciulla che anche dopo il tramonto conservarono lo scintillio del rame.”
La Vergine Azzurra
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Di cosa parla La Vergine Azzurra di Tracy Chevalier

È nel mezzo di due storie parallele che si snoda il romanzo La Vergine Azzurra di Tracy Chevalier. La prima ambientata nella Francia del ‘500 con le vicende di Isabelle e della sua lotta alla vita, tra delitti e soprusi, arroganza e superstizione, ma anche speranza e luce per un nuovo inizio. La seconda ai giorni nostri, con l’intrepida Ella Tournier, americana, pronta a fare di tutto per ritrovare le sue origini francesi e la storia dei suoi avi che sembrano ritornare in vita e afferrarla stretta dall’abisso dei suoi sogni.

Isabelle, chiamata La Rossa per il colore dei suoi capelli scarlatti e l’incredibile somiglianza con la statua della Vergine Maria, viene condannata per il suo aspetto. E’ costretta a subire le maledizioni di Monsieur Marcel, predicatore calvinista che con i suoi sermoni contro la Vergine infiamma le anime degli abitanti del villaggio.

Impossibilitata a lottare contro una credenza ormai radicata negli altri e le superstizioni dei più malvagi, tali da considerarla una strega, Isabelle, dall’anima pura e innocente, è costretta a cedere e a sottostare alle maldicenze che la circondano.

La sua vita si svolge accanto al marito Etienne. Lui, se prima appare come un uomo che decide di sposarla, pur deridendola per il nome che le viene assegnato, poi si rivela un violento in grado di compiere atti indegni riversandoli sulla sua stessa carne.

Seconda parte trama libro

Ella Tournier si trasferisce in Francia col marito Rick, ma le difficoltà di una nuova vita lontana dal proprio paese non stentano ad arrivare. Decisa a voler conoscere le proprie origini, avendo lei stessa antenati francesi, si dedica completamente alla ricerca di risposte alle sue molteplici domande in terra straniera.

E se il suo unico passatempo diviene quello di trascorrere ore in biblioteca e fra gli archivi comunali, la gente del luogo, scontrosa e distante con gli stranieri, ci mette del suo, radicando ancor di più il senso di disagio che Ella reca con sé giorno e notte, accompagnata da quell’incubo che non la lascia dormire ma che le aumenta i dubbi con immagini ricorrenti: l’azzurro di una veste, un colore che la sovrasta quasi a soffocarla e quei capelli rossi esattamente come i suoi.

Continuando nella ricerca, tra la Francia e la Svizzera, l’aiuto costante di Jean-Paul, il cugino Jacop e l’amica Mathilde, Ella scoprirà finalmente quel che ha tanto cercato, il significato del sogno, il suo malessere e la sua dedizione totale verso qualcosa risalente a sei secoli prima ma verso il quale lei percepisce un’attrazione a dir poco estrema, una necessità quasi vitale di scoprire la verità.

Benché siano i secoli a dividerle, Ella e Isabelle hanno tanto in comune e i loro destini sembrano aver seguito vie simili, almeno in sogno o in quello che entrambe ritengono essere stato tale.

Commento del libro La Vergine Azzurra

La Vergine Azzurra è il primo romanzo dell’autrice americana Tracy Chevalier, e sin da subito mostra le incredibili abilità della scrittrice, divenuta ben presto conosciuta a livello internazionale.

Il libro, ambientato nella parte antica ai tempi della Riforma protestante che ebbe origine in Germania nel sedicesimo secolo, rientra fra i testi storici cui l’autrice spesso si focalizza nei suoi romanzi, citando nell’opera luoghi reali e fatti realmente accaduti, benché la trama sia inventata e con essa i personaggi.

Lo stile, semplice, comprensibile a qualsiasi tipologia di lettore, ma raffinato e preciso, è in grado di catturare l’attenzione dalla prima all’ultima pagina de La Vergine Azzurra con colpi di scena, dramma, sentimento ed emozioni che non possono lasciare immuni al termine della lettura.

Tracy Chevalier, che ha lavorato a lungo come editor in Inghilterra e che ora si dedica a tempo pieno alla scrittura, ha alle spalle numerosi romanzi, tutti di fama internazionale, ma il suo best seller resta La ragazza con l’orecchino di perla (Neri Pozza 2000, Beat 2010), divenuto poi celebre per il film del 2001 diretto da Peter Webber e interpretato da Scarlett Johansson e Colin Firth.

Tra gli altri celebri romanzi, ha scritto Quando cadono gli angeli (Neri Pozza 2002), La dama e l’unicorno (Neri Pozza 2009), L’innocenza (Neri Pozza 2007), Strane creature (Neri Pozza 2014), L’ultima fuggitiva (Neri Pozza 2014) e I frutti del vento (Neri Pozza 2016).

Recensione di Margherita Acs

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Recensione scritta da

Margherita Acs

Presentazione Margherita Acs Sono biologa marina e scrittrice. Ho scritto due libri di genere fantasy, entrambi pubblicati, uno dei quali "IL CONFINE" vincitore del Premio Letterario Nazionale "Scriviamo Insieme", edizione 2015, come Miglior Romanzo Fantasy. Attualmente, sto terminando il mio terzo romanzo. Lettura e scrittura sono le mie più grandi passioni, assieme all'amore per il mare e per i gatti!

2 Comments on “Recensione Libro La Vergine Azzurra di Tracy Chevalier”

  1. Interessante l’analisi del romanzo, sembra uno di quei libri in cui le storie scorrono parallele tra passato e presente per poi scoprire che sono la stessa cosa…non l’ho letto e quindi non posso giudicare se sia davvero così, ma la mia impressione è proprio quella. Sembra comunque interessante e appassionante, quindi grazie per il consiglio Margherita!

  2. Cara Margherita, pur trovando come sempre ottime le tue recensioni ed i tuoi consigli, devo ammettere di provare pareri discordanti su questo romanzo:l’ambientazione storica per quanto affascinante e descritta bene mi è parsa troppo “inflazionata”, con la divisione tra concetto di “bene” e “male” un pelo troppo netto…tra bianco e nero ci sono molte sfumature nel mezzo no?
    Ho avuto la sensazione che questo libro sia stato una sorta di “bozza” per il suo più famoso best seller, un po’ come, lasciami il paragone azzardato e puramente indicativo, era stato” angeli e demoni” per “Il codice Da Vinci”…ma la mia è solo una riflessione puramente soggettiva, nulla che possa scalfire ovviamente la bravura della scrittrice e le sue indubbie qualità artistiche.

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