Recensione Libro Le Larve

Citazione “Il nonno continuò anche dopo la morte a fissare su di me lo sguardo disgustato. Per volontà di mio padre, infatti, un suo grande ritratto venne spostato, dall'ufficio da cui egli aveva diretto i suoi affari, alla sala in cui ricevevamo gli ospiti e trascorrevamo molte serate.”
Le larve di Morandini
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Di cosa parla Le Larve di Claudio Morandini

Il romanzo di Claudio Morandini Le larve è un racconto dalle tonalità scure, in cui la lunga storia della famiglia protagonista, viene raccontata attraverso le personalità di quattro generazioni, i cui uomini sembrano essere estremamente diversi tra loro.

In un tempo senza tempo e in un luogo-non-luogo, si muovono gli strani personaggi che lo scrittore fa apparire sul palcoscenico principale, il tetro palazzo della ricca famiglia di cui si narra la vicenda. Il racconto si snoda attraverso le parole del nipote, che descrive il suo albero genealogico, ricordando prima di tutti la crudele cattiveria del nonno, l’uomo che ha messo in piedi l’impero di industrie ed ettari di terreno su cui si basa la ricchezza di famiglia. Tanta era la crudeltà del nonno, quanto la vigliaccheria e l’inettitudine del padre del narratore, uomo debole, incline al piagnisteo e patetico nella sua bontà controllata.

Il protagonista del libro Le larve, infatti, sembra fatto più della pasta del nonno che di quella del padre. E’ spietato, sprezzante delle più comuni regole del vivere civile, e gode soltanto della sofferenza inferta agli altri.
Suo figlio, piccolo rampollo della blasonata famiglia, sembra essere un giusto miscuglio dei suoi avi: scaltro e intelligente come suo padre e il suo bisnonno, ma buono e aperto verso gli altri, senza la melensa inettitudine del nonno.

Per tutto il racconto, ritorna spesso l’immagine delle larve di melolontini, i famelici insetti che crescono nella profondità delle terre di famiglia e in primavera, una volta divenuti adulti, si alzano in volo a distruggere le piantagioni, causando danni indescrivibili.

La storia di Morandini si svolge principalmente nella gigantesca abitazione di famiglia, un palazzo più profondo che alto, eretto dal nonno del protagonista e costruito su una serie di intricati e lugubri labirinti.

Claudio Morandini sceglie di raccontare questa saga familiare con tono elegante e aulico, esponendo i fatti in modo asettico, come se la spietata freddezza dei protagonisti, contagiasse anche la descrizione dei fatti. Un romanzo particolare, nero e freddo come la grande distesa di terra, appartenete all’anonima famiglia del romanzo Le larve.

Chi è Claudio Morandini

Claudio Morandini è nato ad Aosta e il suo rapporto con la scrittura abbraccia diversi generi. Oltre al suo primo romanzo Nora e le ombre, pubblicato dalla Palomar nel 2006, ha scritto monologhi per il teatro e intere commedie per la radio. Nel 2007 un suo racconto, intitolato Le dita fredde è stato inserito nell’antologia pubblicata dalla Balck Arrow Press, Santi – Lives of Modern Sanitns, raccolta di opere italo-americane.

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Recensione scritta da

Davide Gambardella - Recensione Libro.it

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