Recensione Libro Le pecore non ci stanno

Citazione “Sin da quando avevo imparato a conoscere i numeri, Gian Lupo si era sentito dire che contare le pecore era un buon sistema per addormentarsi.”
Le pecore non ci stanno libro
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Di cosa parla Le pecore non ci stanno di Johanne Barrette

Le pecore non ci stanno è un libro scritto da Johanne Barrette con le illustrazioni di Stéphane-Yves Barroux edito da Salani per la collana I Criceti.

Il protagonista del libro è un bambino di nome Gian Lupo che una sera, avendo difficoltà ad addormentarsi, decide di ricorrere a un metodo infallibile: contare le pecore.

All’inizio tutto sembra andare per il verso giusto, poi però, accade qualcosa. Arrivato alla settima pecora, quest’ultima non vuole affatto saltare la steccato, anzi si ferma bruscamente. In poche parole dice “No!” e si ribella.

Ecco che, a poco a poco, tutte le pecore cominciano a rendersi conto della loro difficile e per niente conveniente situazione, quelle, cioè di saltare a rotazione lo steccato per permettere a chi voglia prendere sonno di poter dormire.

Gian Lupo resta sbalordito dalla loro ribellione e cerca di trovare una soluzione al problema. In breve, se la pecora numero 7 non ci sta, allora, si passerà dalla pecora numero 6 alla numero 8 ma… c’è un regolamento da rispettare. Non si può passare dal numero 6 al numero 8 senza passare per il numero 7. Il regolamento va seguito, punto e basta.

Alla ribellione ovina seguono le rivendicazioni delle pecore dettate dalla pecora 101, una pecora alquanto socialista.

Riuscirà Gian Lupo a ristabilire l’ordine e ad accettare le richieste di tutte le pecore?

Le pecore non ci stanno è un libro molto piacevole che può essere letto anche ai bambini più piccoli. Età di lettura consigliata ai bambini dai 5 agli 8 anni.

Recensione scritta da Silvia Buda

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Recensione scritta da

Silvia Buda

Presentazione Silvia Buda Silvia Buda, laureata in Lingue, ama da sempre la scrittura, la lettura e l'arte del comunicare. Ritiene che sia meglio regalare un libro anziché uno smartphone... anche se siamo nell'era digitale. Se potesse scriverebbe ancora con la penna e il calamaio, alla maniera di Giacomo Leopardi, state pur certi che lo farebbe.

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