Recensione libro Le vite potenziali

Citazione “Chi perde, perde, e basta”.
Le vite potenziali
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Trama e recensione del romanzo Le vite potenziali di Francesco Targhetta

Le vite potenziali di Francesco Targhetta, pubblicato dalla casa editrice Mondadori, è uno dei cinque libri candidati al Premio Campiello 2018.
Conosceremo il romanzo vincitore del Premio Campiello 2018 a breve, precisamente il 15 settembre.

Trama del libro Le vite potenziali

Marghera giorni nostri, la Albecom, azienda all’avanguardia, – fondata e presieduta nel 2009 da Alberto Casagrande, determinato uomo d’affari, – ha tra i dipendenti Luciano Foresti, esperto programmatore, timido gattaro, e Giorgio De Lazzari, capace pre-sales, che conosce bene l’arte dell’inganno e della persuasione.

I tre trentenni, amici da sempre, con personalità diverse, con storie di vita parallele. Vivono e lavorano nella periferia veneta in un’avviata azienda informatica ed elettronica in un susseguirsi di incontri e scontri, in un groviglio di segreti e tradimenti che li porterà a scelte diverse, a dividersi, a seguire nuove strade.

Le tre storie del libro Le vite potenziali s’intrecciano con altrettante storie di amore.

Luciano incontra Matilde, barista della tavola calda con cui avrà un figlio; Giorgio, detto GDL, va a convivere con Veronica, Alberto infine ama Paola ma all’orizzonte si affaccia Valeria a mandarlo in crisi.

L’opera prima di Francesco Targhetta Le vite potenziali è un romanzo moderno che mette al centro la ricerca della felicità, “un obbligo morale” da raggiungere a tutti i costi sia nella vita professionale sia nella vita privata.

Il prezzo per raggiungerla è alto e il mezzo spesso ingiustificabile. Per i tre la felicità è confusa con il successo, la fama, il potere. In tal senso Luciano, Giorgio e Alberto, ognuno a suo modo, vivono una vita non loro. Una vita che sarebbe potuta essere potenzialmente diversa e non lo è stata nella convinzione che bisogna evitare gli imprevisti e al contempo mostrare di essere migliore di ciò che in realtà si è.

Commento del libro Le vite potenziali

Francesco Targhetta costruisce un ritratto di una società altamente specializzata, all’avanguardia, dinamica, globalizzata. Una società sempre connessa e perennemente virtuale ma che di fatto ha perso la capacità di creare, mantenere rapporti umani e famigliari, e ha perso ogni senso di umanità.

Il vero protagonista del romanzo Le vite potenziali è Luciano, così timido, così inadatto, così insicuro eppure l’unico ad affrontare sconfitte e vittorie con consapevolezza e senza necessariamente mostrare di essere diverso.

L’unico che non ha come unico obiettivo della sua esistenza la scalata sociale. L’unico dei tre che si accontenta di un appartamentino a Mestre da condividere con la compagna e il figlio.

L’opera prima di Francesco Targhetta ruota intorno a quelle “potenziali” che tutti abbiamo, perseguiamo, che a volte otteniamo ma altre volte no, mostrando così le nostre fragilità, incongruenze e incoerenze ma non per questo dobbiamo abbatterci.

Leggere Le vite potenziali significa specchiarsi nelle proprie debolezze e nei propri fallimenti da affrontare sempre con la propria personalità e con profonda dignità.

Recensione scritta da Milena Privitera
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Recensione scritta da

Milena Privitera

Presentazione Milena Privitera Leggere è la mia prima passione. Scrivere la seconda.

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