“Lo Strabiliante Zoo” di Daniele Bianco: qual è la linea che divide il bene dal male?
“Lo Strabiliante Zoo” di Daniele Bianco è un romanzo noir che alle prime battute tende a ingannare. Sì, perché il lettore inizialmente si trova a leggere delle pagine di un quaderno che sembrano riportare nei meandri di una favola.
Ma poi il libro si trasforma mettendo in luce passaggi surreali, fatti che inquietano e una sorta di invito a essere la versione migliore di sé o peggiore?, altrimenti si pagano le conseguenze…
Ciò che di primo acchito appare solo come qualcosa di fuori dalle righe, un po’ strano, si dimostra un attimo dopo come intangibile e reale allo stesso tempo, pericoloso, spaventoso. E il lettore si troverà a essere un attore, una sorta di co protagonista di un film dell’orrore.
Olivia è una bambina con un rapporto molto conflittuale con i genitori. A scuola conosce Giorgia, quella che diventerà la sua migliore amica. Tra di loro non ci sono segreti, tutto viene condiviso come se fossero un’unica persona, come se non ci fosse reale distinzione tra le due. Ma più di tutto le due hanno qualcosa che le lega: lo Strabiliante Zoo, di cui la bambina diventerà custode. E lì accadono fatti che non possono essere raccontati!
Commento libro
“Lo Strabiliante Zoo” è un romanzo dalla trama avvincente, dalla scrittura scorrevole, ma sicuramente migliorabile. Un libro che affronta tematiche, la differenza tra l’essere adulti e bambini, l’importanza delle scelte, il concetto di colpa, ma anche la necessità di vendetta che si palesa in alcuni.
Ciò che mi ha colpito maggiormente di questo romanzo è la linea sottile che può intercorrere tra bene e male. E come questi due mondi, che dovrebbero essere nettamente contrastanti, possano essere colti in modo differente da chi li vive. Può esserci una distorsione della realtà, delle sensazioni, degli eventi talmente eccessiva da portare a ribaltare ogni cosa.
La storia inquieta, smuove sensazione e fa porre il lettore da diverse angolazioni per guardare la vita di questa protagonista che, nel bene o nel male, porta a far riflettere.
