Recensione Libro “Niente” di Janne Teller

Citazione “Se esistesse qualcosa per cui vale la pena arrabbiarsi, ci sarebbe anche qualcosa per cui essere contenti. E se ci fosse qualcosa per cui essere contenti ci sarebbe qualcosa che ha un senso. Invece non c’è!”
Niente di Teller
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Di cosa parla “Niente” di Janne Teller

La casa editrice Feltrinelli, dopo dodici anni dalla sua uscita in patria, pubblica in Italia un libro intitolato “Niente” della scrittrice danese Janne Teller. Un romanzo che ha suscitato non poche polemiche per la violenza delle azioni dei protagonisti della storia.

Tradotto in molti paesi europei, “Niente” ha riscosso pareri favorevoli da parte della critica che lo ha considerato uno dei libri contemporanei di maggior successo, ma ha provocato anche molta indignazione nei lettori, tanto che molte librerie francesi e spagnole si sono rifiutati di venderlo.

Trama libro “Niente” di Janne Teller

La storia raccontata nel romanzo si apre con la frase di un bambino, Pierre Anthon, che convinto che nella vita niente abbia un senso, decide che sia meglio non far niente, per questo si arrampica su un albero e rimanere lì a professare la sua “fede”.

Questa presa di posizione suscita una reazione istantanea nei compagni, che decidono di mostrargli le bellezze della vita. Iniziano subito a raccogliere degli oggetti che per loro rivestono un significato; ognuno deve rinunciare a qualcosa d’importante e privandosene mostrare quante cose abbiamo un senso. Il gioco lentamente diventa pericoloso, perché ogni bambino chiede al successivo qualcosa di sempre più estremo.

Non si tratta più solamente di un paio di scarpe, una bicicletta o una canna da pesca, chiedono veri e propri sacrifici: la bara del fratello di una di loro, la testa di un cane, il dito di un bambino.

Il gruppo di ragazzini protagonisti del libro di Janne Teller diventa pericoloso, spietato, senza regole e più che cercare il significato della vita sembra che ognuno di loro voglia vendicarsi per ciò che hanno perso.

Commento libro di Janne Teller

Quella che doveva essere una favoletta si mostra nella sua veste tragica e incontrollata, dove la perversione e la paura sembrano prendere il sopravvento. I bambini perdono la loro innocenza e mostrano nel romanzo Niente il loro aspetto crudele e brutalità. La scrittrice Teller diventa provocatoria e mette in discussione l’immagine classica che ognuno di noi ha dei bambini.

“Niente” è un romanzo adatto a un pubblico adulto, che decide di confrontarsi con una storia dura, di una violenza psicologica intensa, per guardare la realtà da un punto di vista alternativo.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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