Pétronille di Amélie Nothomb: recensione libro

Citazione “Quanto a me, sul fondo del canale, da bravo cadavere, medito e traggo da questa faccenda insegnamenti che non mi serviranno a niente. Pur sapendo perfettamente che scrivere è pericoloso e che si rischia la vita, ci casco sempre.”
Pétronille di Nothomb
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Trama, recensione e commento libro Pétronille di Amélie Nothomb

Alla fine del 1997, Amélie Nothomb, trent’anni, stella nascente della letteratura belga, si trasferisce a Parigi.

Durante una presentazione di libri incontra una giovane donna di nome Pétronille Fanto. Le due avevano avuto un carteggio elettronico per un certo periodo. Pétronille è una speranza in campo letterario in Francia e ammira molto la Nothomb. Nasce così una strana amicizia.

Il rapporto tra Nothomb e Fanto non è convenzionale ed è segnato da grandi differenze, alcune sociali (Nothomb è la figlia di un diplomatico, Fanto la figlia di un proletario), altre politiche e ideologiche (Nothomb frequenta il Ritz, i salotti letterari ed è snob , Fanto sostiene la lotta di classe, combatte il materialismo ed è comunista), altre ancora di stile (Nothomb è eccentrica, segna la moda, Fanto è un tipo androgino, trasandata, irriverente).

Queste differenze costituiscono il nocciolo del conflitto tra le due donne e sono anche il vero protagonista del racconto. Eppure le due scrittrici sono accomunate dall’amore per lo champagne. Ed è proprio davanti a coppe di champagne che nascono le più fervide e accese conversazioni tra loro.

Trama libro

La Nothomb riesce piano piano a conquistare la fiducia della Fanto, che nel frattempo ottiene un certo successo in campo letterario con il suo primo romanzo Aceto di miele. La Nothomb però si accorge presto che la Fanto si mostra sempre più insoddisfatta e disprezza quel mondo letterario di cui lei fa parte. Questa insoddisfazione raggiunge il suo apice quando la Fanto torna dal suo viaggio a piedi attraverso il Sahara. Il suo disgusto per la cultura parigina e letteraria, infatti, è ancora più grande di quanto non fosse prima di partire. Finale a sorpresa per un romanzo, Pétronille, che conferma la bravura narrativa e stilistica di Amélie Nothomb.

Gran parte della produzione letteraria dell’autrice belga è semi-autobiografica. Molti dei suoi romanzi, tra cui Timore e tremore e Tokyo fidanzata, sono finzioni basate sulla realtà, prendono spunto da personaggi e situazioni reali della vita dell’autrice e si arricchiscono di elementi fantastici.

Anche in Pétronille la Nothomb ha usato quella tecnica istintiva che lei stessa chiama auto fiction: romanzo autobiografico, poiché la protagonista è la stessa scrittrice, Amélie Nothomb, che ha scritto e pubblicato tanti libri tra cui anche questo; fiction, poiché è una costruzione del tutto fittizia della personalità di Pétronilla, forse la scrittrice Stéphanie Hochet.

La Nothomb, oltre a raccontarci la sua amicizia con Pétronille, – compagna di tante bevute, di un viaggio a Londra, di incontri e di scontri – in questo romanzo ci narra anche delle tante difficoltà incontrate nella sua carriera di scrittrice, come ad esempio del periodo in cui è stata accusata di plagio o quello in cui ci fu una fervente critica negativa per il suo romanzo Acido Solforico.

Leggi la recensione del libro L’entrata di Cristo a Bruxelles.

Recensione scritta da Milena Privitera

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Recensione scritta da

Milena Privitera

Presentazione Milena Privitera Leggere è la mia prima passione. Scrivere la seconda.

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