Di cosa parla “Punto di fuga Wallenberg” di Davide Amante
Il romanzo dello scrittore Davide Amante “Punto di fuga Wallenberg” racconta di una vicenda realmente accaduta, vissuta durante uno dei momenti più tragici della Storia del Novecento.
Davide Amante ci parla dello Shoah, ma da una prospettiva diversa dal solito. Ad affascinare e a tenere con il fiato sospeso i lettori sarà un grande amore, quello tra i due protagonisti del libro “Punto di fuga Wallenberg”.
Robert e Mira incontrandosi casualmente si salvano a vicenda. Lei è vittima delle persecuzioni razziali e con la propria fragilità e l’immenso coraggio riesce a sottrarre lui dal pericolo che la sua mente, vittima del suo tempo, gli impone.
I due si incontrano per caso a Budapest nel 1944, Robert arriva dalla Svezia e si trova lì per lavoro. Lui è un uomo audace, ricco ed è alla ricerca del senso della vita. Quando ritorna in Svezia, Robert non riesce a fare a meno di pensare a lei, una ragazza che rischia continuamente la vita a seguito delle leggi razziali.
Non essendo capace a starle lontano, Robert trova l’occasione per incontrare di nuovo Mira. Da questo momento in poi i due non riescono a soffocare le loro emozioni e sono travolti dalla passione. Vivono la loro avventura amorosa nonostante il pericolo.
Tra eros e poesia il romanzo “Punto di fuga Wallenberg” coinvolge il lettore in una storia intensa e magica vissuta in una fase storica complicata e dolorosa. Lei, la vera vittima che doveva essere salvata dalla Shoah, riesce a mostrare la poesia a un uomo che aveva perso il senso della vita.
Lo scrittore Davide Amante in questo libro è stato in grado di trasportare il lettore indietro nel tempo mostrando come, anche in un momento di resa alla dura realtà, in cui sembra non esserci possibilità di sopravvivenza, si può trovare la forza e la voglia di vivere grazia all’amore.