Recensione libro “Quel che affidiamo al vento” di Laura Imai Messina

Citazione “Una volta che cambi direzione alla speranza, quella perde la strada e non è più capace di fare ritorno.”
Quel che Affidiamo al Vento - Libri in classifica
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Trama, commento e recensione libro “Quel che affidiamo al vento” di Laura Imai Messina

“Quel che affidiamo al vento”, un titolo bellissimo, poetico, per un libro delicato e coinvolgente.
Il romanzo di Laura Imai Messina è stato pubblicato dalla casa editrice Piemme nel 2020.

Un caso editoriale molto amato dai lettori, i cui diritti sono stati venduti in ben 20 Paesi.

“Quel che affidiamo al vento” è un libro impetuoso, ma è anche tenue come una carezza, proprio come il vento.

Recensione libro “Quel che affidiamo al vento” di Laura Imai Messina

Sulla vetta della Montagna della Balena, in Giappone, è stata installata una cabina telefonica su un giardino magnifico che si chiama Bell Gardia. Questo luogo magico esiste davvero. Il telefono non è collegato, ma sono molte le persone che affrontano un lungo viaggio per andare a parlare con i loro cari scomparsi.

Quel telefono è magico, si racconta che il vento trasporti le voci delle persone amate, quelle che ormai vivono nell’aldilà.

In un giorno di pioggia violentissima, che preannuncia un uragano, Yui, una ragazza di trent’anni, corre a Bell Gardia per mettere in salvo la cabina telefonica.

“Quando la felicità diventa una cosa, qualunque altra cosa attenti alla sua sicurezza è il nemico. Fosse anche impalpabile come il vento, fosse anche della pioggia che cascava dall’alto. A costo della sua vita da niente, Yui non avrebbe mai lasciato accadesse del male a quella cosa e al luogo che ne consegnava la voce.”

La ragazza porta addosso il peso di due perdite importanti avvenute durante uno tsunami che si è portata vita sia la madre sia la figlia. Da quel giorno la sua vita non ha più senso, è sola al mondo e non sa più cosa sia la felicità.

Accorre a Bell Gardia sapendo che dovrà sfidare il vento, affrontarlo, lottando contro la sua forza, i suoi suoni che rischiano di portare via per sempre le voci di chi non c’è più.Il telefono del vento

Seconda parte recensione libro di Laura Imai Messina

Yui ha conosciuto l’esistenza di quel posto di cui molti parlano e affascinata dalla sua storia ha deciso di andarci. È stato lì che ha conosciuto Takeshi, un medico che ha una figlia diventata muta dal giorno in cui la madre è morta.

Yui e Takeshi conoscono il dolore lancinante di chi è solo, di chi ha perso, di chi non si può arrendere nonostante tutto. I due in fondo si somigliano e hanno bisogno di sperare, di tornare a credere nella vita, di riprendere a vivere.

Si portano dentro il loro malessere, lo affrontano a testa bassa, ognuno con le sue ferite, le sue manie. Le loro esistenze si sfiorano, ma poi decidono che non è abbastanza, vogliono condividere, esserci per l’altro, cucire quella ferita che li sta dissanguando. E giorno dopo giorno, stando vicini, pensandosi e accudendosi scoprono anche che l’amore torna a farsi sentire. Non tutto è perduto e la vita riserva tante sorprese.

Commento libro “Quel che affidiamo al vento” di Laura Imai Messina

La scrittrice italiana Laura Imai Messina con “Quel che affidiamo al vento” ha scritto una storia dolce, piena di magia, ispirata a un luogo che esiste realmente, così come il suo creatore Suzuki-san.

I protagonisti del libro vanno a Bell Gardia sperando di poter sentire di nuovo i loro cari, di poter dire ciò che quando ne hanno avuto la possibilità non hanno detto.

Questa storia magica dona speranza, invita a cogliere l’attimo presente, a esternare i propri sentimenti fin quando ci è concesso.

Leggendo questo romanzo il lettore avrà la sensazione di essere in balia degli eventi, ma un attimo dopo comprende di poter vincere le sfide, di poter contrastare ciò che non gli piace.

Sono tante le belle frasi da sottolineare e rileggere, tanti gli spunti per fermarsi a pensare alla propria vita. Perché “Quel che affidiamo al vento” parla di dolore insopportabile, ma anche di forza, coraggio e resistenza. È una storia di rinascita piena di amore.

“In fondo era quanto ci si augurava per tutti, che un posto dove curare il dolore e rimarginarsi la vita ognuno se lo fabbricasse da sé, in un luogo che ognuno individuava diverso.”

Un libro consigliato per la delicatezza con cui la scrittrice affronta il tema del lutto, per la poesia e la magia della storia, per la bellezza del messaggio e il fascino dell’idea della cabina del vento.

Ultima cosa: la copertina è magnifica e riesce a trasmettere una pace interiore e a dare equilibrio proprio come avviene durante la lettura.

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Voto libro 4.5 su 5
Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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