Recensione Libro “L’amore negato” di Dunja Torroni

Citazione “E mentre nelle notti riarse il desiderio scorrono veloci le lancette dell'orologio, non gli resta più il tempo né per godere di un ultimo misfatto né per un lamento.”
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Di cosa parla “L’amore negato” di Dunja Torroni

“L’amore negato” libro che raccoglie le poesie della scrittrice Dunja Torroni è un insieme di frammenti che raccontano qualcosa di molto personale, ma allo stesso tempo condivisibile, perché certi sentimenti, la particolare sensazione che suscita l’incontro con ‘l’altro’ è qualcosa che è accaduto ad ognuno di noi. Certo ognuno l’ha vissuto a proprio modo e secondo esperienze diverse, ma con qualcosa di molto simile nel cuore.

La raccolta di poesie dal titolo così rivelatore “L’amore negato” ha ricevuto il Gran Premio Speciale nella sezione Libro Edito, della città La Spezia.
Quello della scrittrice Torroni è un libro che non vuole essere una profezia, né mettersi a ‘discutere’ con i grandi della poesia di tutti i tempi. Il libro è semplicemente un mezzo per lei, un modo per esternare, condividere, affrontare i sentimenti allo stato puro.

La difficoltà, la sofferenza e la negazione sono solo alcuni dei temi più volte rimarcati ne “L’amore negato”. Il modo giovanile, istintivo e irrazionale di venire a contatto con l’amore è tangibile nei versi di Dunja Torroni.

In questo libro viene messo a dura prova il concetto stesso di amore, che non è quello tenero e affettuoso, ma quello che ti spezza dentro, che ti vìola, che ti lascia qualcosa di insuperabile, nel bene e nel male, che confonde con i suoi stati d’animo altalenanti.

“L’amore negato” è una raccolta di poesie in cui questo sentimento così forte e innegabile a qualsiasi essere umano, può diventare persino vergogna e condanna, quando è subito come una violenza orrenda.

La scrittrice Dunja Torroni lascia il segno e alcuni versi non possono passare inosservati, anzi si aggrovigliano alle dita e restano sospesi per farsi comprendere a fondo… “Lungo la schiena dai brividi percorsa, sento un’onta fino in fondo alle ossa; come un’impronta, indelebile e virulenta, che ha lasciato quella sua mano violenta”.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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