Recensione Libro “Respiro corto” di Massimo Carlotto

Citazione “Un altro colpo messo a segno dal governo a caccia di popolarità. I particolari sarebbero stati resi noti nel corso della solita pomposa conferenza stampa che avrebbe mobilitato giornali ed emittenti locali e nazionali.”
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Di cosa parla “Respiro corto” di Massimo Carlotto

L’ultimo romanzo “Respiro corto” dello scrittore Massimo Carlotto è ambientato a Marsiglia, un luogo pieno d’insidie, delinquenza, continui scontri per accaparrarsi il territorio,  una città piena di violenze assurde. Fare i conti con una realtà diversa da quella a cui Massimo Carlotto ci aveva raccontato nei suoi libri ambientati nel Nord Est italiano non è facile.

Chi ha letto i romanzi di Carlotto era abituato a un tipo di delinquenza ovviamente familiare, la criminalità organizzata, mentre in questo suo ultimo lavoro “Respiro corto” ci dobbiamo confrontare con una nuova criminalità, gestita da signori ben vestiti, eleganti e che hanno studiato.

I primi capitoli del romanzo sono dedicati alla descrizione dei luoghi in cui avvengono le vicende, distanti l’uno dall’altro e dei vari protagonisti della storia che si incontrano e fanno nascere una società per azione del crimine legato ovviamente al denaro.
Ogni gesto che viene mosso sembra ripercuotersi su tutta la terra, come se Marsiglia fosse il centro nevralgico di ogni cosa.

Carlotto nel romanzo “Respiro corto” riesce a parlare di criminalità e di problemi che affliggono il mondo con grande capacità di analisi e di ricostruzione, porta alla luce cicatrici non ancora rimarginate e lo fa come sempre molto bene e a suo modo, ma forse a differenza degli altri suoi libri manca il personaggio chiave, quello che lascia il segno.

Quarta di copertina

Come una danza leggera e sapiente, ma implacabile, Massimo Carlotto ci conduce nella orgogliosa arroganza del nuovo crimine. E racconta da par suo una grande storia, che spazia dai boschi radioattivi di Cemobyl ai caveau delle banche svizzere. Con una irresistibile gang di privilegiati. Zosim, Sunil, Giuseppe, Inez. La Dromos Gang. Si sono conosciuti studiando economia a Leeds. Brillanti, impeccabilmente vestiti, del tutto amorali ma tra loro fraterni, quattro giovanissimi con pesanti famiglie alle spalle piombano su Marsiglia da ogni parte del globo, per prendersela tutta.

Sono convinti che il mondo è di chi corre veloce come il denaro, di chi corre più veloce di tutti, e il resto non merita di vivere. È subito guerra con i vecchi arnesi: un tenace boss corso di lunga carriera, e una poliziotta in disgrazia che ha un’idea tutta sua della giustizia. Mentre un narcotrafficante allo sbaraglio, che porta il nome fatale di un grande calciatore, proverà a giocare la sua esilarante, tragica partita. E Marsiglia, il luogo oggi dello scontro criminale per eccellenza, dove i conflitti si risolvono a colpi di kalashnikov, diventa l’epicentro di un sisma vastissimo, dalle conseguenze del tutto imprevedibili.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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