Recensione Libro “Dimmi che credi al destino”

Citazione “Il destino è quella porta socchiusa da cui ogni tanto puoi sbirciare. E allora capisci che nulla avviene per caso e che tutto ha un senso, anche quando sembra non averlo.”
Dimmi che credi al destino di Luca Bianchini
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Di cosa parla “Dimmi che credi al destino” di Luca Bianchini

Ho adorato “Io che amo solo te” e non potevo fare a meno di leggere l’ultimo romanzo di Luca Bianchini “Dimmi che credi al destino”, pubblicato ancora una volta dalla casa editrice Mondadori.

Questo, a differenza degli altri suoi romanzi, ha forse bisogno di qualche pagina in più prima di coinvolgere il lettore. Basta veramente poco, però, prima di iniziare a trovare sintonia con i vari personaggi di “Dimmi che credi al destino”.

Ispirato a una storia vera, Luca Bianchini, ci racconta dei tormenti di Ornella, che dopo essersi disintossicata e aver conosciuto nella clinica Patti, che diverrà la sua amica del cuore, dopo aver chiuso con il marito, seppur non del tutto, decide di allontanarsi dalla sua città, Verona, e ricominciare a Londra.

Lì tutti gli italiani decidono di andare per scappare da qualcosa di rotto, da un amore finito male, solitamente, non come chi decide di andare a Parigi in cerca del sogno… Anche lei è fuggita a Londra con la voglia di ricominciare.

Dedica la sua vita alla libreria in cui lavora, ma sono tempi difficili e il proprietario ha deciso di vendere. Allora Ornella chiede una mano alla sua amica, che le consiglia di assume un ragioniere napoletano che lei conosce, un ragazzo simpatico e propositivo, per rimettere in piedi la situazione.

Ornella, la sua collega-rivale Clara, il suo vicino Bernard, l’anziano con cui condivide una panchina al parco e si confida, Patti e Diego, ognuno dei personaggi presenti nel libro ha un tormento, un segreto, qualcosa da superare. Insieme, lentamente, senza non pochi scossoni e litigi riusciranno a fare chiarezza nelle loro vite.

Nonostante su internet circolino commenti non del tutto favorevoli su “Dimmi che credi al destino”, seppur anch’io abbia trovato meno bello questo romanzo rispetto a “Io che amo solo te”, credo che il libro sia comunque riuscito.

Quella che racconta Bianchini in questo libro è forse una storia più matura, meno frizzante rispetto agli altri, ma con più riflessione e messaggi lasciati lungo le pagine.

Per chi volesse trascorre qualche ora piacevole leggendo un libro dalle varie sfaccettature, interessante e godibile, sicuramente consiglio “Dimmi che credi al destino”. Bisogna trovare l’angolo giusto da cui leggere questa storia, assimilare con attenzione i caratteri e gli umori dei protagonisti e dopo un attimo si troverà la giusta sintonia.

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Redazione - Recensione Libro.it

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