Trama Romanzo “La Bibbia dei villani”

Trama Dario Fo ci rivela l'esistenza di una Bibbia dei villani che mostra le tradizioni di contadini del Sud.
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Di cosa parla “La Bibbia dei villani” di Dario Fo

Non esiste solo la Bibbia degli imperatori, c’è anche una Bibbia che, se anche meno appariscente e conosciuta rispetto all’altra, è comunque importante: quella dei villani.
Dario Fo assieme a Franca Rame ha scoperto, dopo anni di ricerche, addentrandosi in tradizioni popolari che sono state tramandate sia nella forma orale che scritta, “La Bibbia dei villani”, che è una Bibbia dei più poveri, dei contadini, di quelli che hanno ben poco.

Dario Fo ha così ricreato questo libro riportando tabulazioni tragiche e autoironiche che sono state inventate dai contadini napoletani, siciliani e calabresi.
“La Bibbia dei villani” rappresenta Dio
come una brocca di vino, come l’agnello che si sta per ammazzare. In questo modo Dario Fo ci rivela un segreto che in fondo è già conosciuto: Dio è visto come il bene e il male, la vita come la morte.

Da secoli i villani mangiano Dio, lo amano e a volte lo disprezzano, si confidano e si scontrano con lui, perché Dio è felicità, ma anche dolore, è sorriso ma anche pianto. E Dario Fo non si smentisce, anche ne “La Bibbia dei villani” utilizza il suo tono ironico e grottesco per parlare di ciò che è accaduto nel tempo.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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