Di cosa parla Spigolature di Vittorio Sartarelli
Con un titolo mirato a spiegare il significato del libro, Spigolature, di Vittorio Sartarelli, raccoglie 17 racconti scritti in tempi diversi e che raccontano momenti che non hanno in comune nulla con gli altri se non il fatto che sono autobiografici. Si tratta appunto di qualcosa che assomiglia molto al raccolto…
Vittorio Sartarelli ci ha da sempre abituato ad ascoltare storie dense di emozioni e anche in questo caso è così, inoltre lo scrittore ha la capacità di contestualizzare ciò di cui parla dando modo al lettore di entrare ancora di più nel vissuto: non si tralascia nulla, neppure gli aspetti sociali.
Personaggi diversi, ambienti di collocazione differenti, situazioni che possono persino essere in contrasto con le altre raccontate, fanno di Spigolature un libro eclettico.
Al centro di questo libro c’è la vita dell’uomo e non dello scrittore Vittorio Sartarelli, ci sono i suoi ricordi, le sue esperienze e tutte le sensazioni provate nel corso degli anni.
Nei libri di Sartarelli c’è un leitmotiv che è il valore della memoria: ricordi che sono talmente intensi da sembrare ancora davanti a lui, che ce li rimanda con limpidità e coinvolgimento. E come in ogni libro in cui il ricordo è il personaggio principale, come contrappeso abbiamo un’intensa malinconia che pervade le storie.
Trovo che la ricerca del titolo e la spiegazione data nelle prefazione del libro racchiuda il vero senso di questi scritti, che hanno radici molto profonde nel passato e richiamano alla mente la scelta di prendersi cura di ogni dettaglio, come avviene durante la raccolta di un contadino, attento a non buttar via nulla che sia intatto.
È bello ascoltare i ricordi di Vittorio Sartarelli, che in Spigolature, con un linguaggio semplice, dando risalto alle emozioni fornisce fotografie ben precise di ciò che era e ciò che è diventato anche grazie ai compagni del liceo, alla maestra, alla famiglia e a tutte le persone che hanno lasciato un segno in lui, come un seme che dà buoni frutti.