Recensione libro Splendi più che puoi di Sara Rattaro

Citazione “In questo paese la violenza domestica è percepita come un affare privato e non come un reato da rendere pubblico."
Splendi più che puoi
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Di cosa parla Splendi più che puoi di Sara Rattaro

Splendi più che puoi di Sara Rattaro racconta la storia vera di un amore sbagliato. L’amore malato tra Emma, una designer di complementi per la casa, che a soli 19 anni decide di andare a convivere con uno noto medico, vent’anni più grande di lei, e Marco, un collezionista d’arte, bello, di buona famiglia.

Emma dopo una lunga convivenza con Tommaso che l’ha abbandonata senza un apparente motivo, incontra per caso durante una festa Marco. Lui la riempie da subito di attenzioni. Allegro, sempre disponibile, Marco presto le chiede di sposarlo in segreto il giorno di Pasqua.

Emma accetta convinta di aver trovato la persona giusta per formare una famiglia e accantonare definitivamente i dieci anni di convivenza con Tommaso. Le parole della suocera al loro primo incontro “non ho paura di te, ho paura per te” acquisiscono significato quando Marco mostra una serie di comportamenti imprevedibili, sbalzi di umore, gelosie e ossessioni che si trasformano in violenze fisiche e psicologiche.

Emma capisce di aver commesso un grosso errore e cerca di riparare. Nel frattempo però è nata Martina ed Emma, per amor suo e per paura, lascia il lavoro, rompe totalmente i ponti con i suoi genitori, vive segregata nella casa di famiglia di San Biagio, lontano da tutti e da tutto, decide di fermare la sua seconda gravidanza.

Seconda parte trama libro

Così pretende Marco e Emma ubbidisce. Emma non riconosce più l’uomo accanto a lei. Non sa più chi sia. E non sa come riprendere in mano la propria vita. Come nascondere a se stessa e agli altri quei segni blu sulla sua pelle. Come riacquisire la sua dignità di donna.

Emma però non si dà mai per vinta e scopre presto che le minacce, le violenze, le aggressioni continue e costanti da parte di Marco sono causate dalla sua malattia. Marco è schizofrenico e la sua famiglia lo ha tenuto nascosto. Per amore di Martina accetta, subisce e aspetta fino a quando con coraggio lo attira in casa del fratello, dopo aver chiamato tutta la sua famiglia, e lo obbliga, grazie anche all’intervento di Tommaso, a curarsi.

Gli anni che seguiranno non saranno facili. Marco quando è fuori dalla clinica la perseguita, la minaccia, continua una pressione psicologia disumana, la terrorizza con l’intimidazione di rivalersi su Martina o addirittura di chiedere l’affido esclusivo.

Emma, grazie ai genitori, a un nuovo amore, a Martina, anche se segnata per sempre si libererà del suo aguzzino.

Commento del libro Splendi più che puoi

La storia di Emma è una vicenda realmente accaduta che Sara Rattaro ha voluto raccontare per ricordare Stefania, Francesca, Maria, Giovanna alcune delle centinaia e centinaia di donne che in Italia vengono uccise o annientate da qualcuno che le conosce bene, le umilia, le denigra, le ostacola nella loro indipendenza economica.

Qualcuno che inizia con uno schiaffo poi si scusa, un bacio, una carezza, un mazzo di fiori e ricomincia, fino a quando non le ha massacrate e uccise. Un altro libro sul femminicidio. Sì.

Splendi più che puoi è un altro libro scritto da una donna, su una donna per le donne che ribadisce che “da sola non puoi salvare una persona violenta, non la puoi aiutare e cambiare, non la puoi sostenere”, che devi chiedere aiuto, che devi rivolgerti ai centri antiviolenza.

Sara Rattaro con una narrazione piena di pathos e un linguaggio che va dritto al sodo ti coinvolge emotivamente, partendo proprio dal giorno della liberazione di Emma (1996) e poi raccontando il prima, la paura, la schiavitù, e il dopo, la guarigione, il ritorno alla vita.

Splendi più che puoi ricorda a tutte noi che le leggi in Italia ci sono ma che sono ancora insufficienti e che parole come “pari opportunità” spesso suonano vuote.

Recensione scritta da Milena Privitera

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Milena Privitera

Presentazione Milena Privitera Leggere è la mia prima passione. Scrivere la seconda.

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