Recensione Libro Storia della bambina perduta di Elena Ferrante

Citazione “Io sono uno scarabocchio su uno scarabocchio, del tutto inadatta a uno dei tuoi libri; lasciamo perdere, Lenù, non si racconta una cancellatura.”
Storia della bambina perduta di Elena Ferrante
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Di cosa parla Storia della bambina perduta di Elena Ferrante

Il quarto e ultimo volume de L’amica geniale dal titolo Storia della bambina perduta di Elena Ferrante è candidato al Premio Strega 2015 con buone probabilità di vincerlo.

Dopo i precedenti romanzi L’amica geniale, Storia del nuovo cognome e Storia di chi fugge e di chi resta, nel 2014 è uscito, sempre con la casa editrice E/O, Storia della bambina perduta.

In quest’ultimo libro, dopo aver conosciuto l’evoluzione di Elena, che da bambina è cresciuta diventando una scrittrice, possiamo approfondire i sentimenti della protagonista e coglierne nuove sfaccettature.

Trama libro Storia della bambina perduta

Nelle prime pagine del libro Storia della bambina perduta leggiamo poco e niente di Lina, la sua amica del cuore, quella con cui Elena ha costruito se stessa, pur provando spesso invidia nei suoi confronti e allontanandola.

Ora a distanza di anni, dopo esser andata via da Napoli, aver preso la decisione di lasciare il marito, con cui ha due figlie, dopo aver scelto la separazione per poter finalmente vivere alla luce del sole la sua relazione con Nino, e dopo aver pubblicato due libri con discreto successo, Elena non può fare a meno di ritornare nella sua città.

Torna perché non sa dove andare, perché non ha più nessuno con cui condividere il suo tempo, nessuno che si prenda cura delle sue figlie quando lei è lontana per lavoro o fugge con il suo amante verso nuove avventure.

Torna e ad accoglierla inizialmente sembra non esserci nessuno: la madre la tratta con odio, i fratelli quasi la snobbano, Nino non ha mai smesso di raccontarle bugie e  non ha nessuna intenzione di lasciare la moglie. Ogni cosa appare avversa e lei crolla, riversa sugli altri tutta la rabbia accumulata negli anni, si dimena e si lascia andare.

Diventa irriconoscibile, ma questo vulcano inesploso che sta per disintegrarsi altro non è che l’accumulo di tanti dispiaceri, di tante incomprensioni.

Nino appare ogni giorno come un uomo disinteressato agli altri e concentrato solo su se stesso, tutte le belle parole che utilizza per difendere le donne dai soprusi e dalle sottomissioni non hanno riscontro reale nella vita, basta guardare come tratta la sua donna e sua moglie.

Seconda parte trama libro di Elena Ferrante

In mezzo al marasma, nonostante gli anni di lontananza e il fatto che Elena l’abbia spesso messa da parte e trattata male, l’unica che le è veramente amica sembra essere Lina. Lei c’è sempre, nonostante Elena continui a pensare che sia una manipolatrice in grado di costruire e disfare con un tocco i sentimenti e le convinzioni delle persone.

Entrambe hanno lottato per cambiare il volto del rione e di se stesse, Lina è diventata un’imprenditrice, dà lavoro a chi ne ha bisogno. Elena scrive, viaggia, cerca di guardare le cose da una diversa prospettiva e di far valere i diritti delle donne.

La vita cambia e ha cambiato anche loro, ma in fondo le due protagoniste del libro Storie della bambina perduta continuano ad avere un rapporto conflittuale, piene d’amore eccessivo che spesso si trasforma in astio. C’è tanta invidia tra le due, ma altrettanta ammirazione e insieme sono in grado di contrastare le difficoltà.

Elena scopre che l’amica tanto forte e coraggiosa manipola la gente e ha la mania del controllo solo per nascondere le sue tante paure e Lina lo sa che Elena è una donna fragile, dipendente da un uomo che non riesce a darle ciò che desidera.

Commento libro Storia della bambina perduta

Storie della bambina perduta è una degna conclusione della quadrilogia “L’amica geniale”. In quest’ultimo volume Elena Ferrante riesce a descrivere con una cura magnifica i diversi umori che prova la protagonista a contatto con gli altri, con se stessa e con un mondo in evoluzione, spesso piegato da cattivi eventi.

Storie della bambina perduta avrebbe meritato di vincere il Premio Strega 2015 e non solo per le vicende narrate, per lo sguardo acuto che la Ferrante ha dimostrato in quest’ultimo libro e nei precedenti, ma soprattutto per una scrittura magnetica, che è difficile da trovare in altri scrittori italiani.

Ogni parola di questa quadrilogia è un’opera d’arte, poiché esprime un mondo altrimenti inesplorato e la Ferrante, chiunque essa sia, deve essere premiata per le sue doti indiscusse di grandi scrittrice, che il mondo ci invidia.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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