Recensione libro Storie di ordinaria follia

Citazione "Ero a terra, la fortuna m'aveva abbandonato un'altra volta, però adesso ero troppo nervoso, a furia di vino; debole, stralunato; ero troppo depresso per poter rimediare il solito lavoro tappa-buchi, e di tutto riposo, come addetto alle spedizioni, o magazziniere, sicché andai al Mattatoio e entrai dritto nell'ufficio"
Storie di ordinaria follia
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Di cosa parla Storie di ordinaria follia di Charles Bukowski

Storie di ordinaria follia di Charles Bukowski raccoglie vari racconti, molto spesso ispirati agli avvenimenti della rocambolesca vita del suo autore. Bukowski ha descritto l’America negli anni successivi alla crisi del ’29, dando voce e vitalità a una popolazione che non ha trovato molto spazio nel rilancio della società americana.

I protagonisti dei romanzi di Bukowski, infatti, sono ubriaconi, barboni e prostitute che vivono di espedienti, troppo lenti per l’arrembante società americana che incita tutti a ricercare il successo. In “Storie di ordinaria follia” le passioni di Bukowski sono il rumore di fondo di tutte le storie: sesso, alcool e corse di cavalli.

Avventure ultra terrene, come l’amore tra un uomo disilluso e una donna bellissima, ad altre visionarie e senza senso, divertenti e dissacranti. Bukowski, che spesso appare nelle sue storie con lo pseudonimo di Henry Chinasky, racconta l’ambiente underground della letteratura americana, dei soprusi dei poliziotti sulla povera gente, il tutto con un linguaggio crudo e incredibilmente vivo.

L’autore, infatti, sconvolge per il modo rude in cui racconta tutto, dall’amore alla violenza carnale, scardinando con le sue parole l’immagine di un’America bigotta e perbenista. Bukowski è stato uno dei padri della Beat Generation, ma non sono le etichette che hanno fatto di questo autore uno degli scrittori più amati nel panorama mondiale.

La sua scrittura diretta, carica di sentimenti che sembrano saltare addosso al lettore, che sconvolge e attrae allo stesso tempo, facendo percepire il disagio, la rabbia, ma anche la desolazione dei personaggi. I protagonisti di queste storie mettono in evidenza una grande debolezza, un senso di sconfitta che li accomuna e, grazie alle parole di Bukowski, appaiono in qualche modo speciali.

Storie di ordinaria follia è la passerella su cui sfilano i personaggi che, nel corso degli anni, appariranno con altri nomi e uguali caratteristiche in tutte le sue numerose opere.

Uomini e donne che non riuscendo a stare al passo con i tempi, si limitano a farsi da parte, a mettersi in un angolo e vivere con pochi sogni alcolizzati, spesso trainati dai cavalli dell’ippodromo. Sono questi i protagonisti di Storie di ordinaria follia.

Dal romanzo di Bukowski nel 1981 fu tratto l’omonimo film interpretato da Ornella Muti.

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Recensione scritta da

Davide Gambardella - Recensione Libro.it

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