Il bastone dei Miracoli di Salvatore Niffoi: recensione libro

Trama Un racconto nel racconto, un libro nel libro, figli che ricevono in eredità una storia che deve essere ricomposta e letta ad alta voce per condividere le emozioni di un padre ormai morto.
Il bastone dei Miracoli
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Trama romanzo e recensione libro Il bastone dei Miracoli di Salvatore Niffoi

Il bastone dei Miracoli fa seguito al bellissimo romanzo La vedova scalza di Salvatore Niffoi.

Attraverso questa storia leggiamo un altro spaccato della storia italiana grazie alle vicende di una famiglia con principi saldi.

Recensione libro Il bastone dei Miracoli di Salvatore Niffoi

Il protagonista del libro Il Bastone dei Miracoli è un uomo di grande cultura, nonostante sia un contadino. Ha dato ai suoi dodici figli nomi che provengono dalla mitologia greca, da Ulisse a Penelope, solo per citarne alcuni.

Quando Licurgo Caminera capisce che la sua vita sta per volgere al termine, decide di richiamare a sé i figli sopravvissuti per lasciargli un’eredità che va oltre i beni materiali. Lui, infatti, vuole segnare la vita dei suoi figli e decide di donargli la cosa più preziosa.

Licurgo dà una busta a ogni figlio. In ognuna di esse c’è una parte dello scritto da lui composto in quegli anni. Al momento della sua morte per ricordarlo e capire l’uomo che era, i figli dovranno leggere le varie parti e comporre il racconto.

E sarà in questo modo, ascoltando la voce dei figli che leggeranno il contenuto delle buste, che anche a noi lettori verrà svelata la storia de Il bastone dei Miracoli che dà ricchezza e potere a chi lo possiede.

Quarta di copertina del libro di Salvatore Niffoi dal sito Amazon

Ai suoi dodici figli Licurgo Caminera ha dato soltanto nomi presi dalla mitologia greca. I maschi li ha chiamati Ulisse, o Achille, o Ercole; le femmine Penelope, o Antigone, o Elena. Adesso, nel momento in cui capisce che sta per morire, i sei sopravvissuti ai “venti maligni” delle malattie infantili, o ai mali dell’anima, li vuole tutti intorno a sé. Perché il vecchio contadino anarchico con la passione per la letteratura classica desidera morire come morivano i patriarchi del mondo antico: affidando ai suoi eredi non tanto i beni materiali accumulati in vita – oro, greggi, poderi -, ma le parole di una saggezza ancestrale, destinate a rappresentare, per chi resta, il retaggio più prezioso.

Ai figli Licurgo consegna dunque sei buste, in ognuna delle quali c’è una parte del racconto che per anni lui ha scritto, di nascosto, per sé e per loro: dopo la sua morte dovranno leggerlo gli uni agli altri ad alta voce, perché questo, e solo questo, è il modo in cui il vecchio vuole essere commemorato. Via via che le buste verranno aperte, anche noi lettori scopriremo così, con lo sguardo stupefatto dei bambini che ascoltano una fiaba, la storia del Bastone dei Miracoli (che dà a chi lo detiene la buona morte, ma soprattutto la perigliosa facoltà di conquistare potere e ricchezze) e di Paulu Anzones, noto Muscadellu, del suo desiderio di possedere il funesto Bastone e dei molti segreti che nasconde…

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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