Vera Storia di una sopravvissuta a Mauthausen di Chiara Pons: recensione libro

Citazione “So che non mi lascerà. Comprendo che questo è il tempo di sfogarsi, di liberare la mia anima schiava e sperare di ricavarne un po’ di sollievo. Perché Massimo mi afferrerà se dovessi cadere.”
Vera Storia di una sopravvissuta a Mauthausen
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Trama romanzo, recensione libro e commento Vera di Chiara Pons

Vera Storia di una sopravvissuta a Mauthausen è il sequel del romanzo Gli schiavi del Duce della scrittrice Chiara Pons.

Un’opera essenziale per chi vuole conoscere, attraverso un bel romanzo, cosa abbia significato il nazismo e l’Olocausto per tantissime persone che sono state perseguitate.

Nel precedente romanzo di Chiara Pons, il lettore ha avuto la possibilità di conoscere Vera in ogni suo aspetto ed è stato accanto a lei nel campo di concentramento. Nelle ultime pagine del libro, Vera è tornata a essere libera, ma deve affrontare quotidianamente tutta la sofferenza data dalle cicatrici lasciate da quest’orrenda esperienza.

Trama libro Vera Storia di una sopravvissuta a Mauthausen di Chiara Pons

Siamo nel 1950 a Trieste, a distanza di cinque anni dal precedente romanzo. Vera è una donna cambiata, che si porterà sempre dentro il dolore provato a Mauthausen. Ora è diventata mamma ed è una scrittrice.

Anche se il campo di concentramento è ormai un ricordo lontano, Vera non smetterà mai di affrontare l’oscurità che ha dentro. Il buio è ancora più forte della luce, sono tante le ombre più simili a demoni, a incubi, che a zone oscure che ha nell’anima.

Essere sopravvissuti non sempre vuol dire sentirsi vivi, questo Vera lo ha imparato sulla propria pelle, ma adesso ha una famiglia di cui prendersi cura. Si dedica a suo figlio Tommaso e a Filippo, l’uomo che l’ha aiutata a scappare da Mauthausen e le è stato vicino.

Massimo, l’amore perduto, non è sparito dalla sua testa e dal suo cuore. Si chiede sempre se farà mai ritorno…

Vera, con il tempo, inizierà a nutrire seri dubbi proprio su Filippo, colui che l’ha aiuta. Le sue incertezze su di lui s’insinuano nella sua mente.

Intanto nella parte di Trieste in cui vive la donna, vigono le regole del generale Tito, – un dittatore jugoslavo che miete vittime e diffonde terrore a causa della sua enorme violenza.

È in questa fase che ricominciano gli incubi per Vera, le cui ferite non si sono ancora sanate. Ed è ripensando alla tragedia subita nei campi di concentramento, che comincia ad avere sospetti su Filippo.

Ma questa raccontata in breve è solo una parte delle vicende che riguardano la protagonista del libro. Questo romanzo dà spunti di riflessione interessanti. È un libro che colpisce in profondità il lettore con una storia piena di significato che non voglio svelare totalmente in questa recensione.

Commento libro di Chiara Pons

In Vera Storia di una sopravvissuto a Mauthausen si avverte maggiore maturità da parte della scrittrice, che sembra avere più consapevolezza delle sue capacità narrative.

La storia è struggente, coinvolgente, piena di amore per la vita. È scritta con cura, con grande attenzione ai dettagli, dando uno sguardo interno alla storia.

La sua protagonista è cresciuta come la scrittrice che le ha dato vita. È diventata una donna, certo, piena di paure, di incertezze, colta dalla confusione, ma salda, determinata, madre amorevole.

Chiara Pons ci porta a conoscere l’abominio dell’Olocausto, la fragilità degli esseri umani, la loro stoltezza, ma anche la grandezza d’animo nel reagire da parte dei sopravvissuti.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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